E’ quasi un assunto passato sotto silenzio, un automatismo mentale insito nella testa del chitarrista: le chitarre entry level, o comunque sotto un certo prezzo non meglio specificato, non hanno personalità. Certo sono magari simpatiche da guardare, suonano anche decentemente, il set-up può essere niente male, ma sono semplici succedanei, scimmiottamenti delle chitarre “vere”.
Se questo può essere in qualche modo condivisibile per alcuni prodotti e produzioni, non lo è affatto per l’albionica Vintage, prodotto della visione di John Hornby Skewes e del genio di un certo Trevor Wilkinson, inventore e guitar-guru che tutti conosciamo. Un marchio con 25 anni di storia alle spalle, capace di creare strumenti dal prezzo più che accessibile con un look a dir poco mozzafiato e con caratteristiche tecniche e sonore totalmente proprie, pura espressione delle idee e della personalità di chi le crea. Acquistando una chitarra Vintage non ti metti in casa la copia di una Strato o di un Les Paul ma un’idea, un concetto capace di stare in piedi sulle proprie gambe, sul proprio suono.
La perfetta combinazione di un sexyssimo look retrò/vintage con le soluzioni moderne made in Wilkinson mette d’accordo il vecchio e il nuovo mondo, offrendo una soluzione a chi cerca uno strumento bello da suonare e da possedere, da strapazzare giorno dopo giorno, dalla cameretta fino al palco, senza cedimenti in fatto di affidabilità. Non è un caso se centinaia di professionisti utilizzano Vintage per portare la propria musica on the road, dando il meglio di sé serata dopo serata, macinando chilometri.