FRAMUS HOOTENANNY
Esistono chitarre che hanno semplicemente accompagnato canzoni famose, e poi ci sono quelle che ne hanno plasmato l'anima sonora. La Framus Hootenanny appartiene senza dubbio alla seconda categoria. Quando John Lennon la imbracciò per la prima volta dopo averla acquistata a Londra nel 1964, probabilmente non immaginava che quel particolare timbro caldo e percussivo sarebbe diventato inscindibile da alcuni dei brani più iconici dei Beatles.
Chiudete gli occhi e pensate all'intro di "You've Got To Hide Your Love Away": quel suono è la Hootenanny. Il suono ampio delle dodici corde, la risposta brillante sugli acuti, la corposità inaspettata per uno strumento così compatto. È lo stesso suono che possiamo riconoscere in "Norwegian Wood", in "Girl", in "Help!": la firma acustica di un'epoca che ha riscritto le regole della musica popolare.
La storia di questo strumento nasce dall'intuizione di Fred Wilfer, fondatore di Framus, che nel pieno della Beatlemania comprese l'ascesa della scena folk americana e creò una chitarra ibrida: l'eleganza costruttiva delle jazz Framus sposata con le caratteristiche delle chitarre da concerto. Il risultato fu il modello 5/024, prodotto nelle versioni a sei e dodici corde. Dopo oltre sessant'anni trascorsi nell'oblio di una soffitta e una vendita all'asta da quasi tre milioni di dollari nel 2024, l'originale di Lennon è tornata sotto i riflettori, spingendo Nicolas Wilfer, nipote del fondatore, a un'operazione di recupero filologico e archeologia industriale, partendo dalla documentazione d'archivio e da un esemplare gemello conservato nel museo dell’Azienda.
La storia di questo strumento nasce dall'intuizione di Fred Wilfer, fondatore di Framus, che nel pieno della Beatlemania comprese l'ascesa della scena folk americana e creò una chitarra ibrida: l'eleganza costruttiva delle jazz Framus sposata con le caratteristiche delle chitarre da concerto. Il risultato fu il modello 5/024, prodotto nelle versioni a sei e dodici corde. Dopo oltre sessant'anni trascorsi nell'oblio di una soffitta e una vendita all'asta da quasi tre milioni di dollari nel 2024, l'originale di Lennon è tornata sotto i riflettori, spingendo Nicolas Wilfer, nipote del fondatore, a un'operazione di recupero filologico e archeologia industriale, partendo dalla documentazione d'archivio e da un esemplare gemello conservato nel museo dell’Azienda.
Il lavoro di ricostruzione ha rispettato ogni dettaglio: corpo round shoulder dreadnought in abete Sitka massello con fasce e fondo in mogano, tastiera piatta in palissandro con 19 tasti e zero fret, rosetta in legno assemblata a mano. Ma è la combinazione tra cordal trapezio, ponte regolabile in altezza, incatenatura classica e manico incollato con incastro a coda di rondine al dodicesimo tasto a generare quella voce unica: presente, articolata, con una proiezione che sfida le dimensioni contenute dello strumento.
La serie si declina in sei e dodici corde (nut da 44mm e 50mm rispettivamente), nei colori Vintage Tinted e Vintage Sunburst declinati nelle finiture satinato, high polish e nitro lucido. Ogni esemplare include due battipenna, non applicati per lasciare all’acquirente la massima libertà a riguardo, e un case rigido dal look vintage.
Quando aprirete quella custodia per la prima volta e le vostre dita sfioreranno quelle corde, saprete di tenere tra le mani qualcosa che va oltre il semplice possesso di uno strumento: è il filo diretto con i momenti in cui qualcuno, in uno studio di Abbey Road, ha dato forma a canzoni che ancora oggi ci accompagnano e, probabilmente, non moriranno mai.