Certo, dopo un po’, inizia a farsi strada la sensazione che le migliaia di pedali per chitarra sul mercato abbiano quantomeno esaurito le possibilità, che sia stato già detto tutto, che l’ennesimo clone del clone del Klon non sposti poi di tanto gli orizzonti sonori conosciuti. Ma poi ci si imbatte in pionieri sonici e nei loro deliri da scienziati pazzi, tanto assurdi quanto geniali e capaci di svelare scenari nuovi ed esotici, riuscendo a scozzare ancora una volta le carte e rigirare completamente il tavolo da gioco. E il pedal-nerd che è in te riprende vitalità e colore, riguadagnando quel peculiare sorriso, soavemente in bilico fra il rapito e l’ebete, di cui da troppo tempo sentiva la mancanza.